Il marrone è un antico frutto dei castagneti della montagna modenese, che vede nell’Appennino orientale e nel Frignano le sue principali aree produttive. A partire dal 1986, un’indagine sulle popolazioni locali di castagno da frutto ha portato alla descrizione del ‘marrone di Zocca’, le cui caratteristiche sono state definite nel 1988 dal ‘Dipartimento di Scienze Farmaceutiche’ dell’Università di Modena attraverso l’analisi chimica dei frutti. Il marchio di tutela ‘Marrone di Zocca’, realizzato dalla Camera di Commercio di Modena in collaborazione con il GAL, i Comuni, le disciolte Comunità Montane e le Associazioni agricole delle aree interessate, garantisce che il marrone di Zocca proviene da ecotipi della specie ‘Castanea sativa Mill’ e che sia raccolto nell’area identificata nel disciplinare. I marroni si differiscono dalle più comuni castagne innanzitutto per il gusto, più dolce e profumato, e poi per la pezzatura maggiore (un riccio racchiude al massimo tre frutti). Il marrone è facilmente riconoscibile anche dalla forma e dalla buccia, oltre che dalla sottile pellicina interna asportabile, a differenza della castagna, con estrema facilità.
