Nell’Alto Medioevo Zocca non esisteva ancora, ma c’erano sulle colline e montagne della zona molti castelli (Montombraro, Montecorone, Montetortore, Montalbano, Monte Questiolo, Rosola, ecc..), attorno ai quali si disputarono, a partire dal Duecento, numerose battaglie tra modenesi e bolognesi dal momento che questi castelli si trovavano al confine tra i territori delle due città (da alcune località del territorio di Zocca, ancor oggi, è possibile vedere contemporaneamente sia Modena che Bologna). Le origini dell’insediamento di Zocca risalgono ufficialmente alla fine del Medioevo e più precisamente al 1465 quando Borso d’Este sviluppò un primo mercato di scambi in questo luogo, il cui toponimo era conosciuto fin dal 1337: nel dialetto locale Zòca, dal latino ‘soccus’, significa ceppaia (solitamente di quercia o di castagno) ed era il luogo attorno al quale si ritrovavano i mercanti. La conferma data da Borso d’Este avvenne in occasione della fiera di San Giacomo e Sant’Anna, che festeggiamo ancora il 25 e 26 luglio. Con il crescere della fama del suo mercato Alfonso II, nel 1563, conferì a Zocca un ruolo sempre più importante come luogo per l’attività di scambio; nelle zone limitrofe, però, c’erano diversi mercati in concorrenza e così il Marchese Francesco Montecuccoli nel 1637 li unificò a Zocca. Dopo aver fatto parte del Comune di Montalbano, soppresso nel 1797, Zocca fu unita alla Municipalità di Montecorone, poi a quella di Guiglia, finché nel 1859 fu elevata a capoluogo. Il Comune adottò come stemma la ‘Fenice Rinascente’ con il motto ‘Post Fata Resurgo’, ‘Dopo la morte risorgo’.